L’Apostolato della Sofferenza è un’associazione tesa a svolgere un duplice apostolato: Penetrare nelle coscienze dei sofferenti per aiutarli a considerare, ad accettare e persino ad amare i propri patimenti fisici e morali come dono di predilezione di Dio. Cooperare con il sofferente alla ricostruzione delle famiglie cristiane, attraverso la formazione dei singoli membri alla scuola del Vangelo ed un attaccamento devoto, filiale, incondizionato al Papa, dolce Cristo in terra.

Doveri
Offerta spirituale quotidiana. Contatto personale con i sofferenti che si possono raggiungere. Apostolato epistolare, ove non sia possibile l’avvicinamento personale. Una santa comunione al mese, oltre il primo venerdì e il primo sabato del mese. Offerta di tutte le opere meritorie, di un giorno della settimana scelto a piacere, pro missioni. Ove non vi sia il lodevole uso della recita quotidiana del Santo Rosario, recitare un Pater e dieci Ave, meditando uno dei misteri dolorosi della vita di Gesù. Contribuzione finanziaria per il mantenimento dell’opera con opere a piacere, per se’ e per per quelli che desiderano iscriversi e non hanno la possibilità di farlo. Diffusione dell”Apostolato della Sofferenza. Tali doveri non obbligano in coscienza, cioè la loro omissione non costituisce peccato, tuttavia chi li assume si impegna ad osservarli con zelo e fedeltà.

Cenni storici
Il 21 marzo del 1948 viene ufficialmente fondato dal servo di Dio Giacomo Gaglione l’Apostolato della Sofferenza: a seguito dell’approvazione dello statuto del sodalizio da parte del vescovo di Caserta, Bartolomeo Mangino, il quale aveva incoraggiato il servo di Dio a costituire la fratellanza degli infermi reduci da Lourdes con una istituzione autonoma. L’idea ispiratrice del movimento dell’Apostolato della Sofferenza nasce durante il primo viaggio di Giacomino a Lourdes, diciassette anni dopo l’inizio dell’infermità. In questa occasione il Signore fa capire a Giacomo la missione a cui lo aveva destinato: essere apostolo fra i sofferenti. Missione che Giacomo sente ancor di più’ dieci anni dopo il primo incontro con Padre Pio da Pietrelcina. Quell’itinerario e’ narrato nel libro “Il pellegrinaggio di un’anima”, che consigliamo di leggere insieme ad altri due libri di Giacomo: “Allo specchio della mia anima”, “50 di croce per saper sorridere”. A coronamento dell’impegno e dei risultati raggiunti con l’Apostolato della Sofferenza l’8 Novembre del 1951 giunge a Giacomo la benedizione di Papa Pio XII: “Ella che da lunghi anni soffre, e del suo patire a fatto strumento di Apostolato, prosegua nell’arduo e meritorio cammino della bontà che si sacrifica, sicuro che L’Augusto pontefice avrà conforto da codesti pii sentiti sentimenti di pietà filiale. Sua Santità le invia, pertanto, propiziatrice di carismi celesti, l’implorata benedizione Apostolica. Profitto dell’occasione per professarmi con distinta stima della signoria vostra”.